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Una serie di buoni motivi per seguire un corso BLSD

Con l’entrata in vigore del Decreto Balduzzi molte persone che operano nel mondo dello sport sono obbligate a conseguire la certificazione di operatore BLSD, che abilita i partecipanti ad intervenire con manovre di primo soccorso su una persona colpita da attacco cardiaco. Life Academy, punto di riferimento per chi cerca un corso BLSD a Udine, ci spiega cosa c’è da sapere in merito.

Al di là dell’obbligatorietà, sarebbe comunque un’ottima cosa imparare le manovre di riabilitazione cardiopolmonare ed essere abilitati all’uso del defibrillatore. Si stima che in Italia, ogni 7 minuti, una persona è colpita da arresto cardiaco e i primi 10 minuti possono fare la differenza tra la vita e la morte. Proprio nell’attesa che arrivino i soccorsi è essenziale conoscere quali manovre eseguire per salvare una vita umana.

Ecco di seguito una serie di ottimi validi motivi per i quali vale assolutamente la pena conseguire la certificazione di operatore BLSD.

Una finestra aperta sul mondo del lavoro

Dopo aver frequentato un corso BLSD ottieni una certificazione che ti abilita al primo soccorso con l’ausilio dell’AED (Automatc External Defibrillator) che puoi spendere non solo nelle società sportive, ma in tantissimi altri ambiti lavorativi. Il corso BLSD arricchisce il tuo curriculum, ti forma e ti fortifica come persona e ti spalanca diverse porte sul mondo del lavoro.

Una persona che consegue il certificato di operatore BLSD può a sua volta diventare un istruttore BLSD, qualificato a tenere corsi sulle manovre di primo intervento e formare nuovi operatori.

Puoi salvare vite umane

Una volta concluso il corso saprai perfettamente come superare le tue paure e agire in situazioni di emergenza, come appunto un attacco cardiaco, i cui danni rischiano di diventare irreversibili se non si interviene correttamente entro i primi 10 minuti.

È di fondamentale importanza, prima dell’arrivo dell’ambulanza, praticare le manovre necessarie per stabilizzare la persona colpita da attacco cardiaco e normalizzare le sue funzionali vitali o quanto meno ridurre i danni. In caso di attacco cardiaco solo l’intervento di una persona che ha frequentato un corso BLSD può fare la differenza tra la vita e la morte.

Non bisogna pensare che le manovre siano particolarmente complicate o che possano essere eseguite correttamente solo da personale medico. Anche persone comuni, che non hanno alcuna dimestichezza con la medicina, possono tranquillamente apprendere i primi 3 anelli della catena della sopravvivenza, che competono al personale sanitario e non sanitario.

Sviluppare una cultura di primo soccorso

In Italia, a differenza di altri paesi, c’è una scarsa cultura del primo soccorso. Quando succede un’emergenza, si pensa sempre che sia compito di qualcun altro intervenire. Invece è opportuno sviluppare la cultura del primo soccorso, poiché basta apprendere poche nozioni per intervenire nel modo corretto e salvare vite umane.

A tal proposito è importante parlare e diffondere la cultura del primo soccorso tra amici, colleghi e parenti, per sensibilizzare le persone sull’importanza del pronto soccorso in casi di emergenza, come l’arresto cardiaco che è un fenomeno sempre più diffuso tra la popolazione. Chiunque e in qualsiasi posto può essere colpito da un attacco cardiaco, anche persone care.

Bisogna avviare una comunicazione virale che raggiunga tutti gli ambiti lavorativi, e non solo, perché attacchi cardiaci possono verificarsi ovunque: al supermercato, in un ufficio, in un impianto sportivo o anche tra le 4 mura domestiche.

A tal proposito è utile sottolineare che in molte città italiane sono stati attuati i progetti PAD (Public Access Defibrillation), che prevedono la distribuzione capillare di defibrillatori pubblici sul territorio. L’obiettivo è formare quanto più persone possibili e insegnare loro come utilizzare i defibrillatori con l’obiettivo di ridurre le vittime di arresto cardiaco.

Un segnale evidente che, finalmente, qualcosa sta iniziando a muoversi e cambiare anche in Italia. Il cambiamento però deve partire da dentro, cioè dagli stessi cittadini, che devono comprendere l’importanza di apprendere le manovre di base per intervenire in caso di arresto cardiaco e salvare vite umane.

Redazione